In un fuoco interiore
consumo i giorni ribelli
sulla lama calda di un rasoio
confondendo il sangue che sgorga
con la fiamma viva
- scuoto la vuota staticità-
e nulla in me è quiescente
se non l'apparenza
di una superficie liscia
ma l'incantesimo di calma piatta
si frattura nel maremoto sullo specchio
-la danza furiosa degli elementi ha inizio-
la pace seviziata annuncia sfide
e il mio cielo promette tempeste
mi fissa con occhi liquidi fatali
e cuore denso di nuvola
si abbatte su di me come mostro d'acqua
-e non esiste rifugio in nessun dove-
mentre inferni coagulano lava
nelle mie vene pulsanti
e il vento sputa la sua voce d'orco
per sostenere l'opera di distruzione
dei miei demoni volanti
-l'apocalisse insorge nel fulmine-
bellicose urla di guerra
sul mio nudo campo di battaglia
cavalieri morenti le mie pallide difese,
il pianto salato della rabbia
cancro che divora le membra ferite
- e mi annienta il dubbio di non esistere-.