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Pubblicata il 21/09/2017
io sud io sud
tarantella infinita
tra pizzo e peperoncino
che non vedo non sento
non mi importa di niente

io sud io sud
lavoro avaro
a raccogliere arance
con la fame che morde
su impalcature vuote
a due euro l'ora

tra lotte e soprusi
con silenzi cuciti
da invisibili merletti di trine
c’era una volta e c'è ancora
io sud io sud

alla malasorte arreso
tra bandiere ammainate
sopra santuari assediati
dalle truppe straniere
dello stato italiano

io su io sud
generoso solo di barche
bestemmiate dal mare
e di campi sputati
persino dal cielo
abbandonati come figli
da madre lontana

io sud io sud
malandrino e signore
ma sempre compare
di quel vossignoria
tale familismo amorale
io sud che ancora non sa
come rinnegare

tra zagare in fiore
di una primavera improvvisa
noi sud noi sud briganti di pace
alla conquisa della vecchia galassia
in orbita verso un altro futuro
che urla senza più voce

io sud io sud io sud!
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interessante ma un po lunga

il 22/09/2017 alle 07:23

in queste frasi si respira la tradizione, bravissima

il 25/09/2017 alle 11:07

Urla senza più voce tra milioni di scelte difficili. L'urlo è sempre più fioco e qualcuno urla più forte per averne un pezzetto su cui lucrare sotto ogni punto di vista. Difficile è vivere in una terra spogliata e nuda. Difficile è ammettere da che parte stare. La lunghezza è calzante nel lamento/urlo che dura da secoli e l'iterazione 'io sud io sud' lo sottolinea come un tamburo battuto

il 13/11/2017 alle 16:45

poter cambiare la realtà di questo paese....pensare un po' più da nordista e il nord calarsi nella realtà e mentalità del sud......ma sarà mai possibile questo ???

il 03/04/2018 alle 16:44