Ti ritrovo, Maria, a mantenere la promessa che le tue prime pubblicazioni in Ph, avevano annunciato. Usi le parole,e talvolta le pieghi e la spieghi come t'aggrada e come deve avere il coraggio di fare chi intende vergare versi che non passino amorfi e uguali. La forma ed il contenuto del tuo scrivere ben si vestono dei significati mai scontati o prevedibili, anzi usi riflessi di provocatoria ironia per accentuare in contrappunto l'inerzia del lettore a comprendere ed a farsi condurre nei tuoi territori di ruvidi di una sensualità esplicita e a volte ridicolizzata nel tuo incedere. Sono ceto che hai in serbo per noi altre fantasmagorie lessicali, t'attendo !
Sempre gentilissimo e lusinghiero, poeta Zordoz. Un grazie squillante come una campana in festa. In realtà utilizzo le parole per prendermi gioco di me stessa, quando tendo ad essere seria. Se poi il gioco riesce ridicolo, allora mi è venuto proprio bene! Che poi, facendo mie le parole della Monroe, "meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi". Riguardo all' "assolutamente" ridicola vedrò di fare del mio meglio ;-)
No ridicola non direi proprio, assolutamente no, semmai pungente e ironica...il che denota intelligenza...Hai un modo personalissimo di scrivere e già questo è ottimo e non scontato, poi crei atmosfere stranissime....sei forte.... ;)
Oh, Sabyr, ti dico Grazieeee con questa canzone... https://www.youtube.com/watch?v=Yf-IBqrMJHY
e con le parole che scorrono in sovrimpressione ;)
La sequenza narrativa della tua sensualità assertiva ed esposta a tutti i sensi, nella fattispecie quelli della vista, che è collegata al cervello, prosegue e si conclude in questa ultima composizione, estiva, rovente, straripante, armata di coltello. Spero non ultima. Ora abbiamo la sensualità invernale! Interessante anche lo svelamento dell'autoironia. Bellissimo inganno per i supponenti, come me! Ma cercando una qualche realtà sottintesa: il testo, sostenuto da un ritmo ascendente che si coniuga, come nella tradizione, al senso della morte inteso come abbandono ultimo. Non necessariamente funebre. Chissà perché mi sovviene il Bolero di Ravel o l'Apprendista stregone di Dukas. Per pietas, se rispondi, non chiamarmi Poeta con la p maiuscola. Mariano
sottoscrivo il commento di Zordoz, mi trova d'accordo in pieno. complimenti, bravissima