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Pubblicata il 25/08/2017
Si divide all’alba,
dietro la coperta argentea
sorride.
il profumo arguto della carne sudata
dorme
nell’abbraccio caldo della notte,
in mezzo allo stagno del piacere
c’è l’isola dell’anima
sbattuta dalle correnti tropicali del sangue.
sulla canoa,
senza remi,
percorro il fiume della vita
nella rossa corrente dei sentimenti
e arrivo
nell’immenso stagno del piacere.

tra mille tentacoli
nuoto a stento verso l’isola dell’anima,
lì dove
dimora la verità,
il vero amore,
dopo le tempeste che il corpo subisce
spunta sempre il sole.
nell’imbuto del piacere
infilo il mio cuore,
oppure lo infilzo come uno spiedino,
per finire moribondo tra le lenzuola il mattino.
ma l’isola non vedo.

gli occhi sono aperti alla ricerca di un seno da toccare.
pietre vivono ancora sul fondale
alla continua ricerca di un raggio di sole;
il miagolio del gatto e una rondine in cielo.
un’immensità di polvere non fa le fondamenta,
piangeremo,
ancora e per molto,
e le ustioni dei tentacoli sulla pelle e nel cuore
faranno male.
cadranno le foglie a novembre, ancora.
aspetto l’inverno e l’acqua ghiacciata
per camminare sullo stagno,
per percorrere la strada che porta
alla felicità.
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un po lunga bella la fine

il 26/08/2017 alle 08:03

è interessante questo connubio piacere-dolore complimenti

il 26/08/2017 alle 17:21