Calore assonnato
in un silenzio ovattato
palpebre come vele
piano ammainate
la stanza è un mare
dove annaspare
occhi come spie
sbucano dalle pareti
scheletri di legno le sedie
sul tavolo un banchetto di mosche
un pagliaccio ride
seduto sul pavimento a scacchi
nello specchio brilla
la sua bocca rossa
un carillon su note stonate
suona e si inceppa
la sua piccola ballerina
ha un tutù colore sangue
pazza gira poi si ferma nel sogno
un rintocco di campana
illude di un risveglio