PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/10/2001
VENERDI’ SANTO AL BUREAU

assieme al superfluo per poveri finito in
panne rimpiangendo bum di miracoli economici
ormai canne da cannone d’altri tempi
abbiamo più raffinate esplosioni cellulari
con chirurghi scimitarra pronti ad ucciderti
con dolore peggio dei movimenti della vita
che sono ovviamente sociali e falsi
in difesa della centonovantaquattro
tra poco chiamati alle urne inseguiti da
celerini nervosi ma smilitarizzati

inflazione dal lato del piombo
il rame costò la testa d’allende
la multifilter accelerando la disordinata
moltiplicazione (vedi sopra)
due lauree e vado per la terza in inflazione
galoppante – avrò attaccato bene gli stendardi
della lucchese computer?
una polizia privata di quelle con gli sceriffi
che voglio disarmare, si fa avanti e mi vuole
ai suoi servizi s’intende.

un poeta già alle prese con sublimi disfunzioni
del proprio tubo digerente
attaccato con violenza dalle mode di
diciassettenni variopinti
con le ali vibranti per l’improvviso freddo
tornato
senza sacchi a pelo e tenda regalati in blocco
alle popolazioni terremotate

è difficile essere una qualunque cosa
è difficile scontrarsi con le esistenze trascorse
è difficile cambiar tono senz’essere intralciato
dalle interferenze

è come “sentire le voci” e cambiare trasparenze
nella costante ricerca e nel viaggio profondo.

aveva una sua morale il venditore di astronavi
in disuso.
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