E i giorni non mi sorridon più.
raggi di sole,neri di livore,
non bacian una pelle sempre più bianca.
e quel ruscello limpido
cui mi dissetavo,
non scorre:
croste di ghiaccio impediscono
di bere alla fonte della speranza.
e quell'armadio pieno di vestiti
consunti,
aggrediti dalle tarme
con impietosa ferocia,
non concede di abbellire
con fugaci fronzoli,
il mio appassito perbenismo.
un'anima
che non riesce a levitare,
imprigionata senza scampo
in corpo mortale.