Ruvida sul collo la morsa
cappio strano che recide il respiro
sul pulsare di una giugulare
che si ribella
stringe come una corda
la testa in piena esplosione nucleare
e il calore cieco di mille soli
secca e ustiona gli occhi
mentre impazzisco
stringe come una corda
la gola bolle, il cervello in fiamme
selvaggia resistenza
e la vena si ingrossa
nella voglia di scoppiare
poi come nulla, lascia la presa
e ride nello specchio