Il muro assorbe l'ombra in una crepa,
lei, da poco fuggita da uno specchio
il passo si infila nel pavimento
diventandone prigioniero
catene voraci alle caviglie ,
manette a sacrificare i polsi
la mente ridotta agli stenti
nella fame di un cielo negato
si dimenticheranno di noi sepolti quaggiù
pelle buona per i morsi dei topi
alla fine del loro banchetto saremo
fantasmi che abbracciano fantasmi
rinchiusi nella segreta di un castello che non c'è
- Attualmente 4.66667/5 meriti.
4,7/5 meriti (3 voti)