PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 21/06/2017
Bambini in giostra rincorrevano il canestro
piazze di pelle senz’auto e l’asfalto
con lo sguardo strafottente gioca a palla
dai colorati tratti dell’infanzia in spalla.
domeniche silenziose sospeso il chiasso
nel silenzio d’una Napoli viva nella sua morte
scrostando vene d’isolati all’insipiente passo
tra giri invisibili di miele in vuote strade sporche.
muta, gela l’anima al movimento speso
rasente lo scordato richiamo del grigio fosso
su muri sventranti vinto lo sporco addosso,
come quando costruisci solitudini di paura
senz’occhi in vita, fuggendo muto il gioco
correndo senza cedere al muro di cera
perché dentro la disperazione v’è solo arsura.
sbiaditi odori nativi di cime di rapa
e parole sulle scale di mamma ansia e sale
con quegli occhi verdi che scrutarono ragioni
tratteggiando in dono i miei solitari domani.
mi dedicai a sistemare le valigie pronte
ricucendo distanze intrecciate al tronco
rinsecchito cuore nel suo ululare,
smise così il tempo di germogliare
l’odio nell’anima per una città che sapevo amare.
sussulto ogni volta che rigurgiti di ferite vive
riemergono in me dal fondo amato
insieme a coloro che mi chiedono di tornare.
appesi alle pareti incartate lentiggini e vezzo
una scugnizza col suo golfo sul petto
avendo follia nel cuore al ritmo di tarantella
e piccioni in amore sui cornicioni a bretella.
ma Napoli colora schiamazzi e baldorie
partorisce balconi decomposti di costumi e storie
cullanti istanti reietti in fumi d’ammuina
a chi ancora si domanda i perché della rovina.
come spiegare l’intuizione, cosa rispondere
tacendo al vero il senso della ragione
quale il mio ricordo della fanciullezza stata
nel fondersi con la mia fantasia di strada
l’essere favola in un modo così pulito
forse con poca poesia ma con così tanto fiato.
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Accurata composizione di bella parole!

il 21/06/2017 alle 21:15

Belle, pardon!

il 21/06/2017 alle 21:15

Ti ho letto oggi per la prima volta. Non ho voluto andare tanto indietro nel tempo perché sarebbe stata un'impresa quasi titanica perché la tua espressione è così densa che, se è un piacere per il sapore diventa un gravame per la penetrazione e la comprensione del reale . L'uso del tuo linguaggio è decisamente raffinato, ricercato e nel contempo non distaccato da emozioni vivide. Spesso il modulo linguistico, raffinato come una farina, quasi a diventare impalpabile per il fruitore compie la funzione di paravento tra l'emozionalità che dà vita alla composizione e la sua espressione. Tutto diventa terribilmente complicato: interpretare, capire, apprezzare. Ciò non toglie nulla alla modalità scelta. Rimanendo nel contesto stretto questa Napoli è un'orchestra di suoni a scandaglio delle molte sue anime legate allo sbandamento che comporta l'allontanamento, per ragioni che ci sono ignote e che non ci riguardano. E' viva una profonda dicotomia tra ciò che sarebbe potuto essere o essere posseduto e la cruda modalità della scelta. Sotto tutto permane un fondo di profonda malinconia per 'un paradiso perduto' che se pur imperfetto è un patrimonio che non può essere gettato con tutte le sue amare verità che, purtroppo, appartengono anche alla cronaca spicciola e storica.

il 24/11/2017 alle 19:36

Le ho risposto in privato! Ringraziandola con tutto il cuore per il tempo dedicatomi!

il 25/11/2017 alle 09:33

Rileggerti è stato premiante, tra questi versi, hai disseminato tracce di te, che se nella tua opera, almeno quella che io conosco, circoscrivi e sprofondi sino a dissimularne l'evidenza, in questa pubblicazione queste tracce risplendono di una abbagliante densa dolorosa impotente evidenza. Penso d'essermi perso sino a qui una enormità di poesia. Imperdonabile.

il 06/12/2017 alle 06:39

Sì questa poesia è voce di Napoli! La mia Napoli che mi ha dato i natali e alla quale torno poche volte l'anno. I genitori ormai anziani stanno per lasciarmi ma lei, Napoli, è nel mio cuore. La napoletaneità è una caratteristica dell'anima. Fiera di essere napoletana! Grazie per le belle parole avute per me e la mia poesia!

il 06/12/2017 alle 18:46