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Pubblicata il 11/06/2017
il diritto alla felicita’

parafrasando in termini comuni, sembrerebbe proprio che la felicita’ fosse li’ a portata di mano; basterebbe chiamarla sottovoce per far si che essa compaia davanti alla tua persona dicendoti: come mai mi hai chiamato cosi’ tardi?

ma esiste un tempo ben definito nella vita dell’uomo,dove la felicita’ diventa un patrimonio di vera cultura interiore, condotta e voluta con quella fermezza nel credere al vero e solamente al vero, trascurando tutti i surrogati del vero?

quindi questo diritto che esiste cosi’ come tale, diviene parte acquiescente di te, solo dopo aver esaminato attentamente tutti i percorsi che lo hanno determinato e soprattutto tutte le sofferenze che lo hanno preceduto.

ed io ora, credo proprio di aver attentamente atteso a tutti quei dogmi
che la natura umana necessariamente descrive, prima di giungere allo stato di potersi definire: veramente felice.

lo affermo proprio nel momento in cui maggiormente soffro e potrebbe sembrare una maledetta contraddizione l’essere felici nel momento in cui non si sta bene con se stessi: eppure e’ cosi’.
la felicita’ non ha origini di trasgressione dall’io, la felicita’ non ammette compromessi, lei e’ pura e semplice, chiara e lampante, lineare e corretta; lo e’ cosi’ con tutti!

quindi ho appreso dalla sua origine quali sono le strade da percorrere per arrivare a lei e tra queste vi e’ sicuramente la sofferenza; quindi sono felice se soffro,ma so’ che quella sofferenza e’ solo momentanea, e devo saperla superare per far si’ che la mia anima successivamente riposi in armonia con il mio corpo e con la mia mente.

passaggio non facile da tradursi in termini di efficace realismo,ma per far si che tutto cio’ avvenga, bisogna necessariamente amare, la vera spiegazione di tutto, sta proprio li’.

ed ecco allora che si assemblano benevolmente nella tua memoria i cosiddetti ricordi.

sono loro i maggiori responsabili dell’effetto che provocano al tuo stato d’animo il far si’ che tu ti senta effettivamente felice.

se i ricordi sono belli,trasparenti,veri,incorruttibili,sofferti,voluti in due, se i ricordi non ti portano lacrime sul volto ma tenerezza nel cuore, se i ricordi ricompongono tutto il coraggio nella determinazione di una azione presa ,ed in conseguenza della quale vedi mutare il tuo futuro, allora la felicita’ ha avuto ed ha espletato il suo ruolo.
quello di determinante controfigura di chi prima non eri, ma apparivi, di chi prima rideva, ma senza gioirne, di chi prima anche amava,credendo che nel fare sesso si sarebbero spente le fiamme di quei fuochi che dentro di te ardono,senza che tu sappia chi dentro te li ha accesi.

crescendo impari a classificare e classificarti:

il momento del vero cambiamento avviene: quando l’esercizio della quotidianeita’ comincia ad appesantirsi sul tuo diritto alla vita, quando l’acquiescenza al solito dunque diventa banalita’,quando
la ripetizione di cose sempre fatte fa’ si che ti interroghi, quando anteponendo l’ineguaglianza tra il giusto ed il dovere, una parte di te si ribella e comincia a guardarsi indietro!

quando senti di non piu’ sentire,
quando non trovi cio’ che stai cercando,
quando ti perdi in banalita’,
quando sei stanco senza aver fatto nulla, 
quello e’ il momento del non-ritorno, e’ il momento di fermarsi e riflettere.

recriminare?
pentirsi?
ritentare?

no: tutto questo la Felicita’ non lo ammette:

mai troveremo felicita’ nel ripercorrere sentieri dove ci siamo sentiti stretti e scomodi!
mai troveremmo felicita’ se, pentendoci, sapessimo invero di aver scacciato il morbo da noi!|
mai troveremmo felicita’, se nel ritentare, lo facessimo solo per una forma di dovere civico e non per il ritrovamento della nostra esistenza persasi chissa’ dove!

se lo facessimo,daremmo alla felicita’ il senso della sua sconfitta su noi e sposeremmo il suo peggior nemico: la RASSEGNAZione, cio’ che umilia l’essere dal suo ipotetico divenire.

quindi sentirsi felici e’ quando lo spiegamento di forze che prima determinavano il cammino del tuo destino, e’ finalmente sconfitto!
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Il dovere della felicità a manifestarsi in un momento di sofferenza! Molto bello quello che hai descritto!

il 11/06/2017 alle 21:37

grazie sempre per le letture che mi riservi ed anche per i commenti

il 12/06/2017 alle 10:25

La felicita' e' una gran bellissima cosa che pian piano proveranno ha toglierci ed e' per questo che sottoscrivo il tuo scritto

il 12/06/2017 alle 11:51