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Pubblicata il 01/06/2017
Guida inesperta (legami al presente)
lo so, sono io il capocordata,
quello che sceglie la vetta da sfidare,
la strada da fare, il chiodo da piantare.
da me discende il filo del destino
con cui il fato in fila lega, come denti,
sconosciuti che chiamano parenti.
io sono un uomo di pianura
inesperto come un bimbo sulle vette,
non so nulla di corde, chiodi e rocce.
finto competenza a volte,
ma appena si fermano le bocce,
la mia anarchia inconcludente,
salta pure all’occhio di un dormiente.
sotto la cengia che ci prestò la vita
per un breve sonno disturbato
qualcuno, di notte, ha lasciato la cordata
portandosi le corde giuste per la salita
ed è sparita come una morgana.
ed ora voi, che seguite la mia scìa,
ad ogni passo mi rimproverate:
non va bene il chiodo, il nodo s’è allentato
un sasso vi è rotolato addosso,
ma come si fa a scegliere questa via!
non sono il capo che v’aspettavate.
neppure io, vi giuro son contento,
non m’aspettavo questo cambiamento
chi ha mollato s’è portato via,
la bussola che avevo nel cervello.
da allora vago, a volte disperato
senza badare al chiodo che ho piantato.
un giorno, quando sarò in cima,
dovrò tagliare per sempre la mia corda
se non lo fate voi, magari prima,
stanchi di prendere i miei sassi in faccia.
la vita, spesso, viaggia senza rima,
e non porta per forza a una stazione,
resta una musica senza le parole
e non diventa mai una canzone.
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Confusamente voluta per risalire con una buona guida!

il 01/06/2017 alle 16:38