immagino un uomo che si risveglia sottoterra, lo hanno seppellito così. non ricorda come sia arrivato, chi sia stato. come quando ci si sente in trappola, ma non si sa bene come sia successo. la domanda quindi su cui verge la poesia è.. come è capitato tutto questo? e non solo.. nel momento in cui si decide di riunirsi al gruppo dei nostri affini, è ormai troppo tardi. perché ognuno ha fatto lo stesso identico percorso dell'uomo, ognuno nel suo isolamento. la sola ipotesi? ricongiungersi a qualcosa che non ci somiglia. per sopravvivere. note critiche quindi qui, ma anche in un certo senso ci si sente simili a questa persona... che deve mettere da parte se stesso per andare avanti.