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Pubblicata il 30/04/2017
il pensiero dei giorni passati
avvolti dalla pioggia e dal buio
ha sgombrato il ponte della vita.

c'è il fischio di una sirena che stride.

mi ritrovo ammucchiato in fuga
odore di mirto sulla mia schiena
un filo di fumo rigido tra gli occhi.

cento e più passi, vociare nel silenzio
che scopre i battiti del cuore notturno.

impazzirei se lo sentissi tacere.

sono fermo, brontola la corsa del mare
è lenta rinuncia di orme di sabbia.

cresce ancora il vento, si perde in boati.

naufraghi ascoltano le onde sirene,
per il moto dell'acqua cozza il mio sguardo.

l'alba ha un viso famelico, ingordo,
e viziosa ingoia il mio nome.
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Ancora, Decio, ancora il vento spazza la tolda della vita ed il cuore se ne tacesse le vicissitudini sarebbe insopportabile, non importa se poi l'alba ingorda non è memore di questa lotta, niente ed anche nessuno al fianco per rintuzzare solitudine e disincanto, ed il mirto segna la schiena di glifi inesplicabili.. è sempre uno sprofondarsi nei tuoi versi quando raggiungi queste vette. sergio

il 01/05/2017 alle 06:35

Che dire,Sergio? Riconosco che è piacevole sprofondare nella lettura del tuo commento.

il 07/05/2017 alle 15:25

Ringrazio anche chi si sofferma a leggere.

il 07/05/2017 alle 15:26