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Pubblicata il 22/04/2017
Perdersi a Venezia
è il grave peccato
mi naviga dentro

ogni giorno,

muri scrostati
accarezzano graffiando
la mia nostalgia,
sospiri infranti
annaspano
tra canali profondi
nel dialetto dietro le spalle
di fianco
sulle tempie
verso l'Accademia,
in vicoli deserti
piccoli ponti secolari
aleggiano
di luce stirata

dalle finestre fiorate
un vecchio legno avvizzito
si specchia nell'acqua torbida
che odora d'antico,
l'infanzia perduta
negata
da Dio in persona
per un'altra stupida vita.
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Perdersi tra i tuoi versi che si perdona a Venezia... hai toccato una delle mie corde più risonanti, invocando Venezia, a piedi scalzi poi.... Musica poetica per le mie orecchie.... I miei complimenti più partecipi per questi versi che parlano dell'altra Venezia non quella che si è vista, ma quella che è stata vissuta e che rimane dentro ..come un peccato che naviga..Chapeau !!

il 22/04/2017 alle 06:22

Un amore per Venezia...E non solo.....Bella poesia.... Ciao :)

il 22/04/2017 alle 07:53

Venezia ... morendo sulle sue labbra, avrei voluto

il 22/04/2017 alle 13:57

Molto intensa, lascia colori accesi, nonostante la malinconia. Un saluto! Ax

il 22/04/2017 alle 15:25

Grazie AX, grazie Amico mio.

il 23/04/2017 alle 22:37

Grazie a Sergio e Sabry, un abbraccione ..

il 23/04/2017 alle 22:38