Non lascerò
che la nostra morte
rimanga di versi muta
t'interrogasti mai
senza l'anfratto della sua presenza
sull'aspetto realistico dei miei fiori ?
estinguendomi
mi salvai la vita
quella che non conta niente,
cuore d'infarto
incrinato
diede ragione
al suo dispiacere
il giorno dopo
fu diverso
e sempre uguale
così
più bronzeo e cupo
il domani da allora
si scambiò con il presente
sotto i portici fraterni
per lungo tempo
camminai senza risveglio
da quell'eterea fuga
pallida e satanica
nell'ora dei tuoi occhi svegli
rispose l'ominide
sarcastico
mi trasmise tutto il suo dolore
appena svanito
dopo una laudatissima scopata
anacronistico parlare
di vita con te
ripensando
alle poche ore sbocciate
di giorni fatti a pezzi.