Leggo una condizione intima.. Qui non ci sono visioni esterne, ma è una confidenza. Le pietre sono simbolo di punti fermi, esperienze portanti nella vita proprio. Tu le minimizzi quasi.. Ci stai parlando di cose che hai vissuto, che ti hanno caratterizzato, ma che oggi rilasciano in te solo lievi sussurri, sono eventi talmente secondari da non avere nome. Ma pietre. Ciò che sei oggi, lo devi anche a loro. Guardi indifferente.. Che cosa?la prima condizione. Quella che vale per tutti, ma non per te. L'ormeggio appunto. Il bisogno degli uomini in genere, di ancorarsi alle situazioni per dirsi formati. Mi soffermo su quella assoluzione. Il perdono è la sola cosa necessaria.. Il perdono tuo, penso. Sei in qualche modo consapevole della tua storia e giudice di te stesso. cogli sia i sussurri, che le tue necessità. E l ultimo verso ci spiega qualcosa di molto importante che ti riguarda, proprio del tuo carattere. Compromessi... Pochissimi. Anzi, è come se già ancora prima di una qualunque esperienza a cui andrai incontro, già sai. Che non sei disposto ad accondiscendere solo perché qualcosa è giusto per 'gli altri'. Questa poesia è un autoritratto. Bellissimo. Ascolto Erik satie e mi sembra proprio di sentire i suoni fondersi alle tue parole.