PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 11/01/2003
E' quella lingua riversa
di manti e scaglie
tra braci e ceneri brevi
di giorni stretti senza l'ora
la mia terra,
chiara e torta nel cerro

onda già alta
la luce misteriosa dell'aurora
nel presto della notte
è un raggio corto e un fiato
la mia terra,
irta e generosa

ha il sole con le rughe
e nodi di corniolo
vene dure sulla fronte
rapide come il bianco dei capelli
che divora spesse suole,
la mia terra stanca

c'è sempre una fanciulla
in questa terra pudica
trapunta negli addii di valle
soda con i seni in erba
il fuoco sotto la gonna
e i rossi sulle guance
che sogna lontano un mare
verde senza nuvola
che piange in occhi grandi
porpora e velluto
l'amore accanto schietto
più distante
e la sua valigia vuota
- leggera pergamena -
con poca carta bianca
e il lapis nero
per la tenue memoria

io l'ho scoperto un tempo
solo, nel profumo ruggine del fieno
quando ho mirato in silenzio
l'alba intera pungente di settembre
uguale al suo tramonto.

10 gennaio 2003
(I CANTI DELLA TERRA)
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Devi amarla tantissimo
la tua terra cvaro Max!
La descrivi come un'amante
descrive la donna
che mai abbandonerebbe!
Per un montanaro come me
è bellissima e se non
ti dispiace la dedicherò
alla mia terra che amo
anch'io tantissimo!!!
un salutone

nino

il 11/01/2003 alle 16:03

con la tua cenere
fili del tempo
ricopro
di tua beltà
di fuoco
mi ispiro,
e tuo profumo
verso il tramonto
sale...

un abbraccio cris

il 11/01/2003 alle 16:16

Molto bella, suggestiva e ricca di immagini e colori.
Una visione della tua terra che può collocarsi ovunque e comunque.
La magica attrazione del luogo natìo come momento di ricarica naturale delle proprie energie vitali.
Un quadro dei macchiaoli riportato su carta.
Molto bella, Max e un caroi abbraccio
Ernesto

il 11/01/2003 alle 19:44

...nel tuo sentire nostalgico e poetico,
i tuoi occhi descrivono una ode, quasi meravigliato di scoprirla cosi' bella...
Un cordiale saluto
marcella

il 11/01/2003 alle 20:17

tutto questo mi confonde
confonde la mia terra con la tua
irta e generosa
brulla e lussureggiante
volge verso il mare
alla scoperta non solo di un'autunno dove
il sorgere del sole è uguale al tramonto
ma dove anche quando tutto tace
quel qualcosa di diverso ti trasmette
alfinchè ti renda conto chefai parte di
questo mondo
five un bacione MG:)

il 11/01/2003 alle 20:43

Abbiamo cenato due volte alla stessa tavola, caro Max, e non ti ho chiesto di dov'è la tua origine. Anch'io sto nei pressi dell'appennino, ma probabilmente dall'altra parte.
Ricordo che ad Aprilia mentre passeggiavamo in piazza mi parlavi dei poeti a braccio di montagna a cui tu mi assimilavi, ma pensavo fossero del Lazio.

Buona domenica
L.

il 11/01/2003 alle 21:30

Qual'è questa terra Max che hai descritto come soltanto un pittore può fare?
Bellissimo il verso in cui rappresenti la terra alle sembianze umane con i pregi e difetti.
Sei sempre in gamba Max!
;-)
M'

il 11/01/2003 alle 22:58

Dispiacermi!?! Ne sono felice Nino! Prendila come contributo d'amore per tutte le terre care al cuore. Sono nato, per caso, a Roma, dove vivo, ma da genitori dell'appennino centrale aquilano, dove per tanto tempo ho trascorso molti mesi l'anno a contatto con i nonni, l'aspra e affascinante natura dei luoghi, gli animali e i campi e tant'altro. Lì ho formato la mia esistenza e quelle restano le mie radici. Molto è cambiato da allora ma non certo quei valori. Non è questa - e altre che seguiranno - di semplice ispirazione nostalgica, piuttosto un ripensamento molto attualizzato della storia rurale di questo Paese e delle sue tradizioni più genuine, ragione di riflessione per i tempi che corrono.
Saluti cari anche a te!
Max

il 12/01/2003 alle 00:18

Sempre felice di leggere i tuoi ispirati commenti Cris! E contento di raggiungere le tue sensibili corde amica mia. Grazie e un bacione!
Max

il 12/01/2003 alle 00:21

Sono "romano de Roma" caro B. perché, per caso, ci sono nato e ci vivo. Ma ho avuto genitori e tutte le ascendenze montanare, dell'appennino aquilano, dove ho trascorso gran parte della mia serena infanzia e giovinezza e dove ho scoperto le mie intime radici nel contatto con la terra, la natura, la gente contadina. Non scrivo ora solo per nostalgia ma per la vitalità che sento di quei saldi valori di base, che continuano a ispirare le mie azioni e che tento di attualizzare e comunicare nella odierna società. Penso che ce ne sia bisogno! Grazie di cuore delle tue attenzioni amico.
Max

il 12/01/2003 alle 00:28

Contento di questo tuo commento, che coglie molta verità quando parli di prospettiva spaziale comunque e ovunque collocabile. Ho radici nell'aquilano, tra Gran sasso e Terminillo, ma quella connotazione montanara e contadina è ben più omogeneamente diffusa in tutta la dorsale appenninica. Amo le mie radici e amo la montagna caro Ernesto. Ne ho tratto la mia formazione umana in quel contatto che non è oggi nostalgico, nonostante i grandi mutamenti, ma vitale e fonte di ispirazione e riflessione per il tempo presente.
Grazie a te Ernesto e un caro abbraccio.
Max

il 12/01/2003 alle 00:36

Grazie Marcella della tua attenzione e delle gentili parole. Più che di nostalgia, i luoghi montanari dell'appennino centrale (aquilano) sono oggi per me ragione di riflessione e di ispirazione per i saldi valori umani che mi hanno insegnato e che oggi credo vadano affermati e diffusi per tutta la moderna collettività urbanizzata e talvolta brutalizzata! Cari saluti e a presto!
Max

il 12/01/2003 alle 00:42

Che dirti MG! Felicissimo di sentirti in perfetta sintonia. Grazie e un abbraccio di cuore.
Max

il 12/01/2003 alle 00:46

Si tratta della zona opposta al tuo versante, quella che guarda al Gran Sasso e al Terminillo, tra le province di Rieti e dell'Aquila, vicino alla celebre Amatrice (per gli omonimi spaghetti o bucatini), lungo l'asse della Via Salaria (Roma/Ascoli Piceno).
In effetti è in parte nel Lazio e in parte negli Abruzzi. Ma a due passi c'è anche l'Umbria e le Marche. Ed è vero che c'è una splendida tradizione di poeti improvvisatori, che si rispondono in versi rimati (e spesso pepati) su un tema prescelto, sulla pubblica piazza. Di formidabile acutezza e scaltrezza, mi hanno affascinato sin da bambino.
Carissimi saluti Luigi!
Max

il 12/01/2003 alle 00:56

E' terra semplice e laboriosa, contadina e testarda, mezzo laziale e mezzo abruzzese. Nella precedente risposta a Luigi ne ho dato precise coordinate :-))) E' la terra dalla quale ho tratto la mia prima e fondamentale formazione, a contatto con parenti, luoghi e tradizioni di valore.
Un carissimo saluto e grazie Pirataaa!
Max :-)

il 12/01/2003 alle 01:00

Molto bella ed ispirata.Io sono nato al mare in Puglia,ma dopo Roma(Mentana)e Milano,ora vivo qui tra le montagne del Biellese.Devo dire che le preferisco perchè non si finisce mai di scoprire luoghi fantastici.
Ciao Max
Malcom

il 12/01/2003 alle 18:18

Arrivo ultimo a dirti, caro Max, che la tua splendida descrizione delle colline toscane (se non ricordo male) la trovo in realtà senza confini, perchè ci leggo e ci vedo le mie radici siciliane così come la terra umbra mia attuale seconda patria.
Davvero esemplare!
Gaetano

il 12/01/2003 alle 21:59

La tua poesia è veramente canto estetico di sentimenti forti e coinvolgenti. Mi ripeto, le tue descrizioni, le tue parole diventano immagini, e nel loro accurato rilievo prospettico diventano pregiata scultura, di sapore antico eppur di moderna innovazione, creatività. Ogni verso è curato all'estremo eppur sicuramente già perfetto in origine, non frutto di lavoro a tavolino, tanto è caratteristico il tuo stile che è sicuramente innato.
Complimenti per questo tuo filone che è veramente gravido di sensazioni coinvolgenti e toccanti.
Un abbraccio
Axel

il 13/01/2003 alle 10:02

E' l'amore per le radici che mi hanno fatto crescere, caro Malcom, e sono sempre loro riconoscente! Cari saluti a te e grazie.
Max

il 13/01/2003 alle 14:35

Grazie di cuore Gaetano per lo spirito condiviso. Preciso che questi sono i monti dell'aquilano, vicino al Terminillo e al Gran Sasso, dove sono nati i miei genitori e dove io stesso, per quanto nato a Roma, ne ho tratto tutti gli alimenti-elementi essenziali della mia formazione adulta. La Toscana è terra d'acquisizione successiva, sempre nel nio cuore comunque :-)))
Un carissimo saluto a te.
Max

il 13/01/2003 alle 14:40

Cara Alessandra, anche per me ogni ulteriore risposta credo sia del tutto superflua :-))) Ci intendiamo bene su questo "terreno", che tanti di noi accomuna. Un grazie molto grande per la consonanza e un carissimo abbraccio.
Max

il 13/01/2003 alle 14:47

Ti ringrazio di cuore caro Axel per la tua sensibile partecipazione ai miei scritti, e in particolare per questi che si riferiscono direttamente ad un sentire profondo nel quale immergo tanta della mia formazione, e nei quali mi piace - non con spirito nostalgico ma come attuale e vivo riferimento di vita - ripercorrere un tragitto di "valori" acquisiti.
Aggiungo soltanto che conosco benissimo anche le asprezze e le intollerabili difficoltà di chi meglio e più continuativamente di me si è confrontato con le croci e le delizie della vita montanara, che non è davvero soltanto un aulico e celeste vivere! E i problemi dell'oggi da quelle parti sono ancora più complessi nonostante un relativo maggiore benessere! Mi piacerebbe tuttavia un recupero di quei valori fondanti della civiltà rurale, magari aggiornati all'oggi, credo per il bene della intera collettività e per una ripresa più diretta di sane abitudini meno consumistiche e deturpanti.
Carissimi saluti Amico!
Max

il 13/01/2003 alle 15:06

Molto bella, e di quella luce particolare che indonda tutto ciò che dipingi, fissato nella tua anima di indelebile sapore della Vita...
Nell'origine rendi appieno il tuo canto verso l'esistenza...ed emblematico è quell'eros che si trasforma, movimento continuo dell'incanto e della nostalgia.

il 30/03/2003 alle 09:03

Che piacere trovare un tuo segno per questa! Te ne ringrazio di cuore Blue anche perché sono intensamente legato a queste immagini, a questo vissuto. Domani parto per tutta la settimana. Ci sentiamo al ritorno!
Un abbraccio.
Max

il 31/03/2003 alle 09:07