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Pubblicata il 08/04/2017
Sol invitto
che dall'equinozio
di primavera infondi
poeti e muse
arricchisci
ti prego
il docile vento
che ora leggiadro
dipinge le spighe acerbe
in tenui verdi
che cromatici
colorano le terre
in mille aridi deserti
sol t'invito
a mirar i ciliegi
che dai tuoi raggi
rigirano i nettari
nati nei corimbi
ove in mezzo passo
in un Abbraccio sgraziato
dal bianco roseo
che a grappolo scende
fino al rosso più intenso
che passion mi spinge
a coglierne il midollo
così che furtivo
lascio solo un petalo
sol invitto
t'invito
a banchettar
con il più bel giorno
che abbia mai vissuto
quando
guardandomi intorno
riuscii dai tuoi raggi
a trasformar il cemento
in diamanti
e la gelida solitudine
in caldi abbracci
io ti ringrazio
si li capii
che la tua esistenza
È solo preambolo
di qualcosa
di molto più
grande
di
te
e di
me
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