PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/03/2017
Le prime luci dell’alba, coloravano appena le ali e la testa degli angeli che voltavano le spalle al castello…
ponte Sant'Angelo.
la strada era ancora buia, erano appena alle sette del mattino, quando le chiesi di accostare. Era giunto il momento di scendere dalla macchina. Eravamo stati tutta la sera a parlare di Roma e della sua storia, che poi, a dirla tutta non è che mi interessasse più di tanto quell'argomento, ma tanto ero incantato dai suoi splendidi denti bianchi e da quel suo sorriso e ipnotizzante che sarei stato li sotto casa, dentro quella Nissan, a parlare fino a mezzogiorno.
avrei parlato di qualsiasi argomento, avrei ascoltato qualsiasi storia…
ormai l'inibizione era andata via, tra vino, birra ed alcol non distinguevo più le vocali, un egiziano avrebbe parlato meglio di me.
e lei ragazzi…
lei era indescrivibile…
ad un tratto sentii la potenza dell’intensità!
cosa vuol dire vi chiederete…
beh spiegarlo è praticamente impossibile.
tutto d'un tratto non sentii più i miei vestiti addosso…
no, non è come pensate non mi aveva spogliato, ero completamente vestito, ma non percepivo più il contatto dei vestiti, delle gambe del corpo, ero completamente anestetizzato.
un gelo interno mi invase della testa ai piedi, passando per le spalle e poi giù fino ad arrivare alla punta delle dita;
quei timidi raggi di sole che lentamente accarezzavano i secchi e spogli rami spezzati degli alberi che affacciavano sul biondo Tevere chiamavano la mia attenzione. Tanto ero timido nel guardare i suoi occhi che massimo mi spingevo a salire con lo sguardo in quel suo meraviglioso sorriso privo di peccato;
il mio nervo ottico era ormai paralizzato… I polmoni mi chiamavano per dirmi che avevano bisogno di più ossigeno ma non riuscivo a gestire la traduzione di nessun impulso sensoriale. Sentivo i muscoli della faccia ormai cristallizzati ed in quell'attimo dubitai del mio stato fisico o meglio dell'integrità del mio stato fisico. Non sapevo cosa mi stesse accadendo… I suoni avevano lasciato il posto a rumore degli impulsi involontari del muscolo cardiaco, sentivo il cuore in gola, talmente profondo ed intenso era quel momento che percepivo persino l'attrito del sangue che scorreva all'interno delle vene delle mie ormai gelide ed impassibile gambe.
non stavo facendo nulla… Non potevo far nulla ma…
ogni cosa al suo posto.
ogni cosa funzionava alla perfezione, come un orologio svizzero, tutto in perfetta sintonia come la musica armoniosa di un violoncello che melodicamente accompagna il finale sfumato di un film in bianco e nero.
l'unica differenza che quella notte era tutto colorato e tutto più acceso profumi, colori e suoni si erano miscelati in un cocktail di emozioni che nessun palato neanche il più sensibile su questa terra sarebbe stato in grado di decifrare.
e poi…
un attimo…
un attimo paragonabile alla lunghezza dell'ultima goccia d'acqua che tocca terra in una giornata di pioggia.
i suoi occhi…
due intensi vortici color nocciola che mi avevano ipotizzato al punto di mozzarmi il respiro.
per un attimo pensai… di stare per perdere i sensi…
all’improvviso la sua morbide labbra si unirono alle mie, con la stessa delicatezza di una piuma che si poggia a terra. Il mio naso e la mia pelle divenne un tutt'uno con la sua.
non sentivo più le mani, se non quei suoi biondi lunghi e soffici capelli attraversare le mie dita con la stessa delicatezza della seta… Solo allora ripresi a respirare…
questione di attimi… Sentii la testa cadere nel vuoto come una palla di gomma. Il corpo riprese vita solo al contatto della sue morbide e caldi mani… Sentivo perfino profumo il suo respiro… Nulla poteva rompere quell’'incantesimo, fu la seconda volta nella mia vita che credetti all’esistenza della magia… La seconda si perché la prima quando mi sorrise a capodanno ‘15 …
ho fisso ancora quel momento nella mia mente.
ho quel ricordo nitido e lo vedo, lo vedo fluttuare nella mia mente come fluttuerebbe un astronauta in assenza di gravità.
un attimo che duro per ore…
fu momento intenso…
cosa vuol dire non so spiegarlo, ma quello fu soltanto l'inizio …
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e poi?.....un saluto.

il 27/03/2017 alle 15:50

wohoooooo!!!!!!!! Grazieeeeee questa è la domanda che mi da più soddisfazione!!! e poi?.... la prossima settimana mando il seguito...

il 27/03/2017 alle 16:26

La prosa sembra esserti molto più affine della poesia! Ben scritta, si beve in un'unico sorso e lascia soddisfatti! Buona capacità tecnica di racconto... attendo snch'io il seguito!

il 27/03/2017 alle 17:15

Grazie infinite Rosi :) :) a presto il seguito!

il 27/03/2017 alle 17:31

Si sono curiosa anch'io!? Non sapevo che si potevano scrivere anche le novelle, mi hai dato un idea. Questo sito lo trovo dispersivo commentano poco, non conta il numero di poesie che metti, manca il confronto. Ciao

il 28/03/2017 alle 11:29

cignonero è vero condivido con te, il confronto.... ufffff che bella parola.... Confronto... Paragone, sono un analfabeta e scrivo in rima perche non conosco l'analisi logica, quindi trovo molte difficolta nello scrivere in prosa, ma quello che tu dici è verità!!!!! manca il paragone, il confronto... oramai si è troppo concentrati a dire piuttosto che ad ascoltare, e quando arriva il momento del con-fronto, quando ci si strofina fronte contro fronte per trarne una conseguenza, non esce fuori nulla, perche in pochi reggono questo confronto! amo vedere persone come te che commentano così saggiamente... comunque, a presto il continuo! un abbraccio affettuoso!

il 28/03/2017 alle 12:53

Non vedo l'ora di sapere il resto dell'istoria :)

il 29/03/2017 alle 17:09