PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/03/2017
Ecco se comincia
n’antra settimana
da Roma a provincia
tutti in fila indiana

er traffico denso
te brucia le voglie
natè poi ce penso
je dico a mi moglie

stasera vediamo
come ci sentiamo
se non siamo stanchi
ti prendo dai fianchi

da dietro davanti
come più ti piace
me sento un cretino
nun so più capace

c’ho la schiena a pezzi
c’ho n’occhio malato
c’è rischio me spezzi
vò ricoverato

arriva la sera
che giornata stanca
c’ho na brutta cera
la pelle più bianca

mi moglie che spera
facciamo qualcosa
è incazzata nera
diciamo furiosa

la cena non manca
frittata e patate
tutto ciò che abbiamo
na speranza infranta

guardo er conto in banca
stiamo a metà mese
li figli le spese
nun la faccio franca

non traspare nulla
de preoccupazione
non voglio i miei figli
c’hanno il mio magone

loro vanno a scuola
st’estate in vacanza
me invento qualcosa
non perdo speranza

silenzi per casa
fanno un gran casino
mi moglie mi ignora
sta col capo chino

ormai non me guarda
me sento un fallito
mi moglie è infelice
so n’omo finito

a volte aspettiamo
la manna dal cielo
se poco parliamo
in casa c’è il gelo

in questo paese
di grandi sorprese
mese dopo mese
moriamo di spese

famiglie sfrattate
prese a pedate
da questo sistema
che contro ti rema

la gente ha rabbia
come cani in gabbia

se senti davvero il tuo cuore bollire
è giunto il momento
è l’ora di agire

basta soffrire, basta parlare
gli occhi son stanchi di stare a guardare

è giunto il momento
il momento di agire

la gente è ormai adulta
nessuno ci insulta
contro chi ci sfrutta
via gentaccia brutta

dalla grande mela
al Venezuela
stasera in tv
realtà parallela

a volte tu pensi non c’è parentela
tra l’Italia in crisi e il Venezuela

fatti la domanda
su chi ti comanda

fuori il coraggio di far la magia
no alla corruzione
no all’ipocrisia
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Molto simpatica,ma nasconde una certa serietà... :)

il 21/03/2017 alle 08:22

Grazie per il tuo commento! beh in effetti è un pensiero molto amaro, anche se puó sembrare divertente perché scritto in romanaccio con qualche rima, è in realta c'è una certa serietà. Ho provato e non son sicuro di essere riuscito, a rappresentare quella che è la realta di un genitore frustrato e stanco, corroso dai pensieri economici, dispiaciuto per sua moglie insoddisfatta, vive in un paese che tutto ti toglie e nulla ti da. fa una riflessione e dice Facciamo una magia, no all'ipocrisia. e lui stesso si convince che per cambiare ci vuole una magia e tutto rimane com'è.

il 21/03/2017 alle 09:27

Visione della vita! Nel caos infinito! Il traffico stanca, il lavoro che manca! E' vero hai ragione! I vernacoli romani! Son bellissimi sonetti di reale effetto! Un saluto

il 22/03/2017 alle 13:10

Grazie infinite Fioridipsiche, e la cosa che più caratterizza la situazione odierna è l'ipocrisia come gesto incondizionato.... per cambiare le cose, ci vuole una magia dice lo stanco e povero signore.... sapendo che le magie esistono solo nelle favole e che per cambiare le cose occorrono i fatti, quindi, continuerà a lamentare ciò che non va, per poi far cosa??? Sperare nella magia....

il 22/03/2017 alle 15:11

Hai scritto verità taglienti in un modo molto bello e piacevole,come sempre.

il 22/03/2017 alle 17:49

Grazie infinite per il tuo gentilissimo commento :)

il 22/03/2017 alle 21:27

Un bello ottimo e odierno scritto , ma sopratutto chi dovra' cambiare le cose leggera' per caso i tuoi versi e forse senza aspettare un miracolo, un saluto

il 23/03/2017 alle 09:55

Grazie infinite :)

il 23/03/2017 alle 11:58