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Pubblicata il 10/03/2017
Giunchiglie nere
all’alba si tingono d’oro;
sulla croce,
lunghe scie di fantasmi
rincorrono il cielo,
verso l’orizzonte.
un mare increspato
che si perde nel suo arco,
lasciando solo
l’unione tra i colori;
rocce scure,
picchi di neve perenne
e tetti congelati;
maestoso velo
ricopre il sole
che in alcuni luoghi
può nascere due volte.
dietro le spalle
di queste aspre mura,
morbidi mantelli
di quercia e pini,
dolce fiorire
di prati pascolo,
segni del cambiamento
e lunghe processione
di case verso le grotte:
antri di budello,
animali squartati
senza goccia di sangue;
più affondo
o più in alto,
impraticabili uscite
verso Dio.
l’aria apuana
è come l’incontro
tra due forme differenti
è come l’amore desiderato,
brezza salina
contro venti alpini.
nasce muschio rosso,
sopra dentellature,
dove muore
il mio continuo ascendere
alla perfezione;
nasce la creazione pura,
dove muore il chiasso
e si toccano i confini
del silenzio assoluto
come quando,
per la prima volta,
queste vette
sono apparse al mondo.
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Mirabile descrizione

il 11/03/2017 alle 21:39

Molto bella :)

il 12/03/2017 alle 09:09