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Pubblicata il 11/02/2017
piccola e vivace, bambina con le trecce
così guardo se mi volto indietro
amavo correre nei prati, assolati di primavera
pieni di farfalle multicolori, sotto il sole scintillante
energia esplosiva, aveva il mio corpo
instancabile nel giocare ore e ore
guidavo la piccola banda, di bambini all'aria aperta
la mia curiosità era senza limiti, amavo esplorare
sempre cose nuove, avevo fame di conoscere e di vedere
così salimmo un muro di cinta, che tanto aveva incuriosito
tutti, volevamo sapere cosa c'era dietro.
con nostra grande meraviglia, trovammo un giardino
pieno di alberi da frutta, una grande piscina vuota e tutto intorno
splendidi cespugli di fiori rosa, poco distante la grande villa disabitata.
tutto questo sembrò meraviglioso e noi femmine,
coglievamo i fiori rosa da portare via.
sembrava così magico e irreale, stupefacente e incantevole
come le grandi statue romaniche, sparse per il giardino.
paesaggio incantato, dove ci divertivamo immensamente!
ma, ero una bambina spericolata, correvo sempre sul bordo
di quella grande piscina vuota, per arrivare prima degli altri
e cogliere tutti fiori che desideravo....
un pomeriggio volai come un angelo, dentro la piscina, senza acqua
nella parte piu alta, dove un tempo qualcuno si divertiva a tuffarsi...
il mio urlo terrificante, spaventò tutti, ma ancora di piu il mio silenzio
non ero caduta sul duro fondale vuoto! Ma sopra una grande fascina di rami secchi,
mi sorreggeva come in un abbraccio!
il legno ha salvato me con grande amore...
ricordo la corsa in ospedale con l'ambulanza..
ma io stavo bene, forte, vigile, ero solo un poco spaventata.
gli alberi mi hanno sempre detto:ti amo.
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bella la fine .....anch 'io avevo una pianta cara....leggi vicolo molinari la sto inviando ciao

il 12/02/2017 alle 13:57