Lumeggia la marea,
d’incanto si scioglie,
svapora e sconfina.
i perversi richiami
sono di distesi gabbiani
sul limite di disegno del cielo,
schioccano becchi affilati
che recidono la via al tramonto.
raccoglie i colori oscillanti,
li depone nella sacca del mare,
fugge la riva di malizia sabbiosa.
incredule le case arrossiscono
e svetta balorda la schiuma,
in gocciole folli sferzanti
staziona del sole l’appeso bagliore.