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Pubblicata il 18/01/2017
Quell'arare di forza cosciente
nell'aria incita turgore di sguardi,
risale nel ventre per docile lamento.
sforza gli angoli della terra
la sapiente mia ribellione.
non gravano le labbra i peccati,
riconducono a risonanze interiori.
portano sulle pagine bianche
il fluire dei moti dell'anima.
la rassegnazione cede inattesa
che del presente gusta ancora
l'inquieta dionisiaca nostalgia.
troverai il mio spirito nelle parole
di fanciullo che annotava i sogni
nello stupore d'un battito di ciglia.
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Ciao, mi piace molto questa tua, in modo speciale la chiusa. E' come se l'essenza della poesia fosse tutta lì. Complimenti!

il 18/01/2017 alle 20:37

Dopo un po d'assenza tua, nello scrivere e mia nel commentare, ti ritrovo tra queste righe pregne di una pathos direi atavico quasi ancestrale, che in un battito di ciglia sa porre tutta la Weltanschauung emozionale che ti ho letto negli anni, ed oltre, complimenti. sergio

il 19/01/2017 alle 06:00

Grazie, Sira, sei gentile a prestarmi attenzione.

il 19/01/2017 alle 12:15

C'è chi va, chi viene, chi finge, chi trae conclusioni, chi giudica, chi si mette dalla parte delle malelingue. Ho apprezzato i tuoi interventi in passato, anche se poi hai taciuto e col tuo silenzio mi hai ostracizzato. Io sono sempre super partes e mi estraneo da tutto. Grazie, comunque, del commento. Ciao.

il 19/01/2017 alle 12:21