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Pubblicata il 08/01/2017
Ora che ho smesso di cercarti,
ti ho trovato, in un languido crepuscolo,
nel tempo sospeso di una stazione,
tra i suoi binari morti.

eri ancorata nel vento,
naufraga di abissi e solitudini,
ubriaca di amori trasversali
e di frantumati stupori.

mi hai trovato anche tu.
scampato all'insonne arsura
di bufere di sabbia
e ad impervi calvari.

mi nascondevo
dietro i sorrisi di bambini mai nati,
nei contrappunti di speranze vagabonde,
nelle pieghe di una danza di fremiti di pelle.

quelle stagioni che non abbiamo vissuto,
quelle morti temporanee che abbiamo schivato,
hanno il volto trasfigurato di te e di me:
gli occhi annegati negli occhi
come fiaba lieve d’altri tempi,
candido riverbero d’organza.

siamo qui, nel tempo sospeso di una stazione,
fra i morti binari, ubriachi e sovrapposti,
con le braccia che danzano intrecciate
e con i petali di gialli tulipani tra le dita.

profuma l'atmosfera d'ambra e di schiuma,
e illumina la penombra d'intensi bagliori,
a detergere i corpi da vertigini ignote,
a intagliare parole e simultanei deliri.

ora che ho smesso di cercarti
ci siamo di nuovo ritrovati:
gli stessi di una spietata tenerezza
nell'insondabile direzione della storia.
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catturato e affondato in un mare di sensazioni, non riesco ad emergere... bravissimo!

il 09/01/2017 alle 10:43

grazie Riccardo. E scusa per il secondo furto, ma le tue poesie ispirano molto.

il 10/01/2017 alle 18:40

Il poeta parla alla psiche di chi lo conosce e sa che lo comprenderà; nel contempo placa la sua sofferenza con un’analisi della sua storia passata e traccia un programma futuro. Versi tormentati che scorrono veloci tra immagini forti e metafore profonde.

il 11/02/2017 alle 17:16

Bella anzi....... bellissima Gabriela.

il 10/11/2017 alle 19:46