E fu quella sera che mi parlaste sul ponte di Verona
fu lì che la mia eternità incontrò la vostra.
il vostro viso non ancora chiaro dentro di me parlava comunque :confondendomi.
“Aiutatemi ad accettare di stare nel vostro grembo
aimè, a me noto solo per il gesto, e poco per la poesia.
aiutatemi a ritrovare il ritmo della mia essenza unita alla vostra :
è lì che albeggia il mio cuore nuovo.
siete di me la Stella che voglio raggiungere
siete di me quella Stella di Verona
che nella verità segna il passo alla viandante che sono”
mia cara, è nel passo di me stessa che avanzo,
mi sono conquistata nel tempo insieme a voi, affascinandomi.
perciò dalla mia alla vostra, il tempo si spiega come un ventaglio
che nelle sue pieghe rende il suo stesso senso,
incorpora il suo stesso nome.
e come voi starete con senso nelle vostre parole,
io starò nelle mie, poichè in me siete voi stessa.
onoro così nell’inno alla vita ciò che la vita onora in sè.
susanna deguidi