Vedo mondi impossibili
convergere e disintegrarsi
pianeti ruotare impazziti
e gli asteroidi bruciare
sfiorando la terra
l'apocalisse con i suoi occhi di fuoco
incendia ogni cosa
crollano le torri dei fragili imperi
sgretolandosi come castelli di sabbia
tra le mani di un bambino
e le comete esplodono
lasciando nell'aria strali d'oro
e cicatrici di fiamma
a ustionare il cielo
buchi neri ingoiano stelle spente
sputano gli ultimi vulcani
con le bocche rosse di lava
la furia di antiche febbri
affondano in oceani di nulla
isole smarrite
i miei occhi invasi dalla distruzione
accecati dalla luce della fine
il suolo trema tra le ferite
delle crepe che si aprono
come vene dissanguate
e tutto muore uccidendomi