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Pubblicata il 14/11/2016
Nelle Oasi di Venere Desnuda

ossigena il sangue,
tempesta digitale
in vorticosa spremitura,
lustrando al vertice
circolo polare
lucido d'amore,
ubbidiente allo sfizio.

sorprende l'abbandono
orizzontale della luna,
turbata ellisse
impelagata a fondo
dal sole che affonda,
ostentando raggi lunghi
inchiodati all'anima.

muovo le ombre,
l'oscurità è una coperta
intrigante di misteri.
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Mi piace, soprattutto la chiusa che sigilla l'intera poesia molto bene. Ciao Ax ;)

il 15/11/2016 alle 07:18

grazie Sabry! Ciao :-)

il 15/11/2016 alle 10:26