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Pubblicata il 31/10/2016
Nella vecchiaia spesso tornano ricordi

che il tempo sembrava avere cancellato

e sepolto per sempre nel profondo oblio

sorgono così alla mente all’improvviso

e ti fan dire perché avevo perché scordato?

così stamane mentre di fuor forte pioveva

e forte batteva la pioggia contro i vetri

il lamento di un can lontano il cuore

mi ha così turbato e una immagine portato:

son io che allora ero bambino e li vicino

un buffo vispo cagnolino era, ricordo,

il regalo di un vicino e della mamma

ancor sento la voce “qui da noi a Milano

non si può caro tenere piccola la casa

il lavoro di papà e mio e tu piccino

meglio portarlo in campagna dalla zia

certo vedrai che lì si troverà benone”

e all’indomani così laggiù lì mandato

povero amico mio batuffol senza nome

ma in cuor mio col tempo Fuffi ti avrei

chiamato, ti avrei chiamato perché presso

la zia giunto per abbracciati più ti avrei

trovato, ricordo, domandai forte piangendo

dove tu fossi andato”sta ora mi disser

presso un ricco agricotore, vedrai che

lì starà benone”, ricordo, quelle parole false

ancora ripetute per rifiutare quel povero

essere indifeso, quale la fine tua la sorte

qual che di te da allora nulla ho più

saputo caro batuffolo di un giorno solo

amico che Fuffi avrei un dì chiamato

quanti anni passati circa settanta sono

oggi ringrazio la mente che in quell’angolo

dello scrigno dei ricordi il ricordo tuo

mi ha al cuore all’animo miei portato.
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