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Pubblicata il 30/10/2016
Queste vene sature di malinconia
mentre tu mi pulsi
fra i nervi scoperti,
sono gonfie del sangue
delle passioni smosse
da un filo di profumo
che ridesta i sensi
come io fossi carta imbevuta
della tua essenza
in questo respirarti ancora
che mi leva l'aria dai polmoni
che mi sfinisce il cuore
stremando il battito
a suon di frusta
e io la chiamo perfino poesia
ostinandomi con la dolcezza persa
di un vecchio bacio
perpetuandolo sulle mia bocca
ma le mie labbra sono fredde
e di tenero non c'è più nulla
e forse l'aggrapparsi a quell'attimo
svanito in un sogno
dà un senso a tutto il male dentro
a patto di un perdono
che tardo a elargirti
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tragica, bella e commovente

il 31/10/2016 alle 10:37