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Pubblicata il 13/10/2016
Il sangue dei corvi feriti
mi cola denso sul cuore
ali scure sono il mio mantello
ma il sogno di un volo impossibile
aggrava il rimpianto
la notte ha un cielo di metallo
e nei cimiteri la morte
fa il suo nero ballo
da qualche parte
non ricordo dove
ho sepolto il tuo nome
ma non ti ho mai portato
un solo fiore
marciscono comunque ovunque
le rose offerte dall'umana pietà
e forse dall'amore
su lapidi dai nomi consumati
da un tempo che non si cura
di pallidi ricordi
non posso piangere per te
non più almeno
il buio ha ingoiato la luna
o i miei occhi son diventati
quasi ciechi
nella nebbia
ormai non so più dove cercarti
e che senso avrebbe
rileggere la data di un addio
e il marmo lò sento già freddo
senza toccarlo
ho una foto in bianco e nero
stropicciata nell'anima
tra i tagli indolori della carta
il tuo sguardo già lontano
respiro solo ombre nel vento umido
questo male segreto
lo consegno al silenzio
non posso piangere per te
non di nuovo...
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Bellissime metafore, sanguinose e metalliche, per esprimere la tua dark side malinconica... Meriti un 9, rispetto alle porcherie che invadono il sito, purtroppo, e che hanno la claque autocelebrativa sul nulla...

il 14/10/2016 alle 09:59

G

il 14/10/2016 alle 11:52

Grazie Ax...io non giudico gli altri, non sta a me..scrivo.... :)

il 14/10/2016 alle 11:54

I primi due versi valgono duecento poesie(comprese le mie)Il resto è un viaggio poetico piacevolmente estremo

il 14/10/2016 alle 16:42

Grazie Brassens, a me basta trasmetta qualcosa, non sta a me dirne il valore...e le tue a me piacciono...e molto...Ciao

il 14/10/2016 alle 17:41