l’orso ha un nastro di gengive a frenargli la testa
ogni goccia sulla foglia una strofe narrativa che macina trincee
fino a che le dinastie cadute non sono una schiuma rossa
da spalmare a sigillo dei libri
morticino ha le braccia come i grissini
non sono le pale degli elicotteri
né il mollusco contagioso
infatti corpicino non ha il naso
il rumine l’omaso il sado maso
cadaverino si è tranciati i nervi
ha mangiato le proprie pelvi nel panino
ora Guido lo osserva pure senza saperlo
nel momento in cui scruta lo scroto del nulla
oltre quel menzionato guardrail
oltre le torri di guardia della repubblica
che rovesciano docce di shrapnel
su chiunque entri esca o resti immobile
vociando con accento da megafono
cose tipiche di sé stesse
atteggiamenti etnici
ad esempio una manovra bellica o orchestrale
verso il Casentino
: Guido addenta il collo del cavallo come abbuiato
dalla spinta di una nube atroce panzer
lo piega sulla piazza mentre sputa
dalle orecchie d’entrambi il sangue
“what a liv on bamba yay / when the two sevens clash”