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Pubblicata il 18/08/2016
Ci vuole poco ad immaginarti nudo.
Nei pomeriggi si sentono le upupe
beffeggiare le mortali giornate
e tutte le tue speranze così chiare.
Ma a te non sembra importare,
non dai ascolto alle voci
ti fissi in un incantevole miraggio;
e lì rimani a raccontarti tramonti
ad immaginarti mattini, a berti le notti.

Nudo alla finestra. Resti nudo
davanti al mondo che risplende dei propro inganni
e non risponde dei suoi misfatti.
- Siamo cristiani e viviam da pagani - esclami.
È un raggio di sole o forse solo l'aria
ad accendere il tuo sorriso.
Hai l'aria tranquilla di chi ha fatto l'amore
di chi aspetta il tè,
di chi semplicemente non c'è.
Ma nel tuo animo non aleggia luce.
La voce del tempo è quella delle rondini,
si ripete nel tuo cuore
tra una stanza e l'altra, entrando ed uscendo
senza mai trovare tregua e riposo.

A cosa valgono quei libri intorno allora?
E quei pini profumati e quei tessuti cristiani?
A che servono le decorazioni neoclassiche
e le sferzate pittoriche romantiche?
Più a niente. Decadenza è vita
e il viver è decedere.
Ci sono le tempeste in te che si infrangono,
nere e fumose, amare, mai silenziose;
è il dolore la spinta del tuo amore.

Or hai smesso di guardarmi negli occhi.
Ci vuole poco ad immaginarti nudo...

.A.G.
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Superba, bellissima! Ho adorato quel "La voce del tempo è quella delle rondini, si ripete nel tuo cuore", complimenti! Ax

il 18/08/2016 alle 09:53

Vi ringrazio ed abbraccio entrambi :)

il 19/08/2016 alle 13:15