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Pubblicata il 27/07/2016
Fedele compagna
mi è questa malinconia
come un male cronico
eppure sottile

e m'attraversa in ogni stagione
come perenne cielo d'inverno
densità grigia nel silenzio
che stancamente contemplo

ho nel cuore il sogno di un poeta
assassinato all'alba
ed ho nella mente
le ombre lunghe della sera

e il mio fiume è lento
tra le rocce
nel ricordo remoto
di un'impetuosa cascata

la dannazione perpetua
d'amare ogni dolce veleno
con cui la vita spesso mi alletta
frutto dalla tenera polpa

nettare poi contaminato
dal nocciolo amaro
succo che delude la bocca
la voluttà spesso tradisce il piacere

e lo corrompe in dolore
ed io son splendida maestra
in questo processo alchemico
che non conosce antidoto

e conto le spine
rovi che han messo radici
nell'inquieto spirito mio
sono abbastanza per trafiggere

come nere stelle morte
il corpo della notte
che si stende su di me
come un amante senza amore

non rattristatevi di queste parole
il cieco impara d amare il suo buio
e forse più di altri persi nel sole
può scorgere la luce più rara

quella incompresa delle tenebre...
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Toccante malinconia, cruda, ma poetica e piena di forza! Brava!

il 27/07/2016 alle 19:03

bella piaciuta :-)

il 28/07/2016 alle 09:50
Jul

Sei molto brava. La poetica attraversata dalla cultura si avverte immediatamente. Ciao, Jul

il 28/07/2016 alle 19:36

Bella poesia. Ciao Sabyr

il 28/07/2016 alle 23:15

Poesia da rileggere...bellissima ,ciao

il 29/07/2016 alle 19:47

altamente lirica questa tua azzurra malinconia.

il 15/10/2016 alle 07:54

bella, quello che mi piace di te è la sincerità che si avverte, non forzi mai il verso...

il 22/12/2018 alle 20:29

riletta dopo 2 anni; meravigliosa

il 06/01/2021 alle 18:38