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Pubblicata il 08/07/2016
Laggiù la luce rinvia devastata al dubbio
ormeggia fatale a difesa di un’idea
vibrazione febbricitante evasa
razzia d’ultimo viaggio d’incresciosa contesa
tra il vivere ed il sembrare scusa
Laggiù dove rimpianti saltellanti
gelidi lampi d’una foto
rimandano al caos dell’atavica fuga
laggiù dove il sole s’affaccia disarmato
alla sua arte e brucia molli scelte
nel farsi beffa di disorientato affetto
perduto povero intelletto a dispetto
senza risposte e senza nesso
smunto dal dolore e dalle logore pretese
tutto s'accresce noia d'inutile atto, un generoso lutto.
M’acquieto solo per ridurre la frattura
ridicolo affanno d’una storia poco seria
aorta aperta alla guarigione di stagione
credendo che in tutto ci sia solo una ragione
d’essere e sapere prima ancora di conoscere
quali ferite siano rimaste al cuore indifese
appena dietro il lamento poco prima delle rese.
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Così pare... un viatico dici? Grazie Riccardo d'aver voluto condividere con me le tue emozioni! ^ ^

il 24/07/2016 alle 15:48