Nella chiusa, Andrea, in quell'ossimoro hai ben racchiuso in un ambra di versi, il seme di una tristezza infinita. Bello come hai usato l'espediente della poggia, una pioggia notturna, lieve, una pioggia d'ancòra, che pur dicendo non pronuncia le parole altre quelle che si perdono con l'eco del tuono, resta il cicaleccio silenzioso delle piante a quella luna apocrifa, ed una cupa leggerezza....notevole..!
toccante e deliziosa nella forma poetica. Quell'inciso prima della chiusa, "La luna. Silenzi stradali e pettegolezzi di piante." sembra catalizzare tutto il silenzio dell'anima... Ciao! Ax
malinconica come spesso succede alle poesia,ma non triste e quel barlumne di azzurro che sia tutto x te,. marinella
Al di là della pioggia, il cuore fissa un punto lontano, al di là dell'orizzonte. Ciao, Andrea. (Sono entrato nel sito dopo molto tempo).