Quand’è dentro, che mi piove
e tra le dita sento
lo scorrere sottile d’aghi
che scuce le ossa, una ad una
mi accingo a guardare
i tuoi occhi di rondine
senza grappoli di colpa
sei la mia fuga da questo baratro, ed io
voglio essere
confine di bosco
dove la luce, si posa
sulle verdi distese
di rugiada imbevute