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Pubblicata il 13/06/2016
Quand’è dentro, che mi piove
e tra le dita sento
lo scorrere sottile d’aghi
che scuce le ossa, una ad una

mi accingo a guardare
i tuoi occhi di rondine
senza grappoli di colpa

sei la mia fuga da questo baratro, ed io

voglio essere
confine di bosco
dove la luce, si posa
sulle verdi distese
di rugiada imbevute
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Magnifici versi, originali nella forma, universali nell'emozionare.... Ciao Ax

il 13/06/2016 alle 18:59