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Pubblicata il 30/12/2002
mi sono sdraiato lungo le onde dell'oceano soave
guardandole andare avanti e indietro, ignave

era dopo il meriggio: rimuginavo l'umana sorte
comparandola colla mia vita vissuta in morte

un uccello di ventura scese dal cielo con una
lunghissima virata, quale mai ne vidi alcuna

splendeva il suo piumaggio bianco e oro; fece
per posarsi; poi se ne andò, contro ogni prece

io scrittili spedisco a voialtri codesti versi
perché più gloriosamente vadano dispersi
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