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Pubblicata il 13/05/2016
Né tu né io possiamo dire d'essere felici.
Quanta oscurità vedi.
Quanta oscurità sento.

Una mistica luna scissa nel mezzo
Ci parla delle due voci del tempo
Che su punte danzando si muovono
Sempre avanti o sempre indietro
Lungo una mistica linea del mondo

Quanta tenebra vedi?
Il futuro ti chiama con labbro dolente
tu avanzi con passo tremante
Non sorgono più albe
ma statiche tempeste, nere e ferree
Scoloriscono i tramonti
come grigie presenze nei tuoi occhi
Il futuro ti promette dolore
e disintegrandosi ogni giorno
vane speranze traffigono il cuore.

Quanta oscurità sento?
Il passato imperando aleggia incombendo
procedo dritto posando un passo
l'ombra di quell'avvoltoio ne oscura il tratto
inghiotte il mio sguardo e dilania il fiato
piu non esisto se non nel vago.
Corro incontro a qualcuno che si sgretola pian piano
e quell'alto turbinando scende
divorandomi nell'animo.

Né tu né io possiamo dire d'essere felici
ma sappiamo di certo di non essere vani

.A.G.
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bravo :-)

il 13/05/2016 alle 07:31

Quando il cuore soffre e in particolare per amore...la vita crea sempre momenti di tempeste. Quando non siamo felici? vedi che c'è sempre qualcuno che ti è accanto e può riempire i tuoi spazzi con il suo amore. un abbraccio Aldo

il 13/05/2016 alle 15:25

...Andrea, una mistica luna scissa nel mezzo/ci parla delle due voci del tempo....; li prendo e me li porto via questi due versi....subito mi è tornata in mente la domanda del Poeta alla luna e qui è arrivata la risposta...; un abbraccio, Andrea. (...scrivimi dove sai)

il 13/05/2016 alle 21:37

Bella e felice!

il 13/05/2016 alle 22:16