Dolce, bella Signora
per Dio non pensare ora
che colui che ti adora
serva altre e non Te
e non ho più paura
mia cara
di confessare che
non è mai stata amara
e dura la vita spesa per Te
ahimé, prego di avere
speranza e aiuto nel cuore
ma mi sento morire se
non hai pietà di me
la tua dolce maestria
è magia
che il cuore mio, ahimè,
ne soffre la malia
e sia
legato tanto che
ha solo nostalgia
di stare in tua balia,
ma nessun segno invia
il tuo cuore verso me
ma questa malattia
e agonia
non guarirà perché
ti è lieta questa via
e mania
di tormentare me
ti prego, mia Signora,
di farni morire ora
perché chi ti adora
soffre troppo qui per te
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la mia è una parafrasi musicale, concepita per essere cantata sulla melodia originale dello stupendo Virelai "Douce Dame Jolie"
musica:
https://www.youtube.com/watch?v=8Z8rt3hhuey
info:
http://ontanomagico.altervista.org/douce-dame.htm
a mio parere è una delle più belle melodie mai scritte, nonché ancora apprezzabile dal nostro decadente orecchio contemporaneo.
E’ una summa dei topoi tanto cari a trovatori, trovieri, jongleur, minnesänger e divi cantori dell'Amor Cortese
la mia parafrasi cerca di essere puntigliosamente aderente al contenuto di ogni strofa; alla prosodia, agli enjabement e alla metrica(e.g.: la disposizione delle rime e dei versi aderendi allo schema: lungo-breve, lungo-lungo, breve-lungo.
per renderlo più attuale ho cambiato il “voi” con un più confidenziale “tu”.
poi, dal punto di vista musicale, se cantato, fila che è un piacere!
spero che lo gradiate!
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