Sii saggia il vento disse,
all’alba gelandosi intorno
all'ondeggiar calmo del salice
in silenzio sul finire del giorno.
il rotear dell'aria a quell' istanza
di fatto tacque ma si perse a rimirar
la danza della sera sulla china della costa,
i petali curvati a carezza
gementi al canto, smarrirono il verso
d'inseguire il vanto dell’universo,
che in vero pianse lacrime argento.
fu allora che si schiuse al mondo,
la pioggia generosa corona d’incanto
cristalli di gocce d'estatica visione
delirio del sommo a dame di dio,
che nell’amor divennero voce di passione.
pianse il cuore a divenir profondo mare
in quegli attimi d’intima concessione
amore proteso all’intensità infinita,
delirio d'umana natura, eterna, fragile emozione.
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