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Pubblicata il 17/03/2016
Taras Shevchenco

nella casematta

dedicazione ai miei compagni

Reivocate , fratres meos…
Che non ritornino i guai,
Quando miravamo in fiducia
dalla gallera che finiva mai.
Possibilmente, pensavamo:“quando
ancora ci vedermo nella vita
Per un dibattito tranquillo
su quella terra impoverita?”
Pero’, non mai, fratres, non mai,
Noi non beviamo dal Dnipro unitamente!
Avendo difuso la nostra sventura
Nelle steppe e nelle praterie,
Separeremo poi le nostre vie,
E , nella liberta’, un po’ piu’ crederemo,
Prima che vivere cominceremo.
Tra altre persone, come una nazione,
Ma, prima, che lo sara’ successo,
Amatevi, miei fratelli,
Volete bene l’Ucraina,
E, per essa, sfortunata,
Il Signore, pregate,
E, Lo dimenticate, amici,
E non Lo bestemmiate,
E ,nella schiavitù, a volte,
Anche me, ricordate.

traduzione

dall’ucraino all’italiano di Ivan Petryshyn,2016.
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Bravo

il 17/03/2016 alle 23:20

mille grazie!

il 09/04/2016 alle 16:54