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Pubblicata il 26/12/2002
Un Natale,
una culla, un letto
ed immagino te dentro, per dispetto.
Col tuo sorriso smisurato,
con quegli occhi che tutto han visto,
anche il Cristo.

Un Natale dissacrante,
mentre scrivo sul volante,
alla ricerca di una vita
che io credo infinita.
Ed intanto corro,
senza più una ragione vera,
tanto per tirare sera.

Un Natale,
una tomba, un fiore,
uno sguardo al mio ex-amore,
un pensiero e poi dolore.
Su quel marmo un pò gelato,
c'è del vischio sulla foto,
e quasi neve di riporto,
poi di te il ricordo.

Un Natale,
mi hai lasciato,
hai incontrato bianche stelle,
cicatrici sulla pelle.
Piango poco, siamo tutti un pò migliori,
hanno smesso di far male anche i dolori,
a diventar cattivi come prima
sarà per il ventisei ....... alla mattina.
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