Conservavo solo tenebre
ero distante
e mia
annaspavo ceneri da bocche di pietra
raccogliendo girasoli chini
e conchiglie cupe,
pellegrinavo nella notte cieca
prima che emergessero dal mare
occhi di cobalto
e mi parlassero d'amore vero
e d'amore falso
e il vento sollevasse il tempo
in turbine di petali
e di farfalle
poi mi scoprii ventaglio
dimenticando ombre,
i miei sensi divennero aurore
e la mia bocca miele
scoprii il gusto del gemere,
ritornò la voglia di essere ciliegia.
Olimpia