Silenzio nella valle limpida è la giornata
là in faccia al sole la vetta sta maestosa
inesplorata e l’attendeva dando all’anelar
suo di conquista giusto ardito quel coraggio
così il duro rude alpinista forte la scalata
le dure sue prime rocce sol asperità lievi
come bimbo lì steso in fasce accarezzando
di piglio diede per vero far quel sogno suo
di vittoria e cento e cinquecento mille metri
e poi più di duemila neve ghiaccio la vetta
ecco pronta ad avvinghiarlo nell’abbraccio
ma nella gioia poi nell’ebbrezza tanto mosse
l’infido sperone un piede tremenda la caduta
morte l’attendeva e non vi fu per lui ritorno
che spesso l’alenar nostro sol dolore arreca
e crudel destino beffardo i nostri sogni infrange
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