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Pubblicata il 30/01/2016
È un Alba così bella
che le dune sembran indugiare
ove assaporarne l'ebrezza
se dal vento caldo sahariano
o dai miraggi che nascono
dalle acerbe acque torrenziali
insolente il pungiglione
d'uno scorpione dormiente
afferra i raggi del sole
ora alto all'orizzonte
linee s'adombrano
in curve a doppio senso
così che le serpi stanno
a lisciar le pietre
da renderle caldamente abili
al dolce tatto dei cammelli
sfuman i bachi in una sera raccolta
umida di seta bianca fina
infarinata dalla più brillante
delle stelle sopraffine
a tratti le perle incoronate d'incenso e mirra
s'innamorano a Ghadames
quando i surricati
si trasforman in sentinelle
dalla sabbia del deserto
prendon le vesti e i rari gioielli
caldo da far tremar il firmamento
il ghibli da oriente s'avvicina
così maledettamente scompigliato
ansimante mi risveglia dal tepore
dicendo:
"Sarai tu forse l'ultimo baco
che dalla seta raccoglie
il dolce profumo
d'un miraggio
sahariano?"
i'alba sghignazzando
non commenta e se ne va'
mentre il ghibli sahariano
minaccioso m'incatena
tra i miraggi del deserto
e la realtà monotamente
presente
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Parole degne di poesia!

il 31/01/2016 alle 18:02