Frammenti di me sparsi un po' a caso,
dagli aldilà degli accenti di luna,
a questo cuscino, dove stendo ora il capo:
morissero subito negandogli stima,
ma li devo accudire come fossero
vivi.
Frammenti di me, sono parti di mare
scomposte, d'estate, dalla luce del Sole,
che a stento in un giorno riesco a trovare
tra mille altre cose di ben altra mole,
di molto più piccola e meno
importante.
Come buffoni rinchiusi e lasciati: inusuali grate
di tela, privati perfino del movimento,
infrangono sogni contro le sbarre, fissate
all'amore di secoli prima: è pentimento
senza ritegno, perdono oggi e colpa domani,
così a poco a poco cerco i miei pezzi
e quando, per caso, riesco a trovarli
che strano effetto:
è un altro me stesso.