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Pubblicata il 27/09/2015
Chi oggi contro il padan si scaglia

immemore a suo dir d’amor pietoso

al povero migrante straniero fuggitivo

vilmente un dì gridò contro di voi violento

tu qui non devi giammai no mai entrare:

profugo eri dalmata e istriano quale

poi la sì grave colpa tua essere italiano

e voler nella Patria tua essere accolto

per schiavo non essere più alla mercè

di quei bruti compagni titini comunisti

or a voi volge in questi dì il pensiero

cari fratelli dalmati giuliani e istriani

e a un tempo i vostri nidi Parenzo

pola Zara Fiume tanto e pur lontani

ma al cuor nel ricordo sì tanto vicini
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Grazie Poeta Riccardo e un cordial saluto ggc

il 27/09/2015 alle 14:38

Erge virgulto il tuo vibrante saper! Sir Morris

il 28/09/2015 alle 10:27

Sir Morris, grazie e un cordial saluto ggc

il 28/09/2015 alle 12:27