"Questo è il secondo di dodici canti. E' costruito sui lettere dei nomi delle mie compagnie di classe (per rendere omaggio alla loro bellezza e al loro affetto). I canti sono tutti collegati tra loro, e descrivono il dolore e l'amore che provo per una splendida fanciulla. Non vige nessun schema metrico. Oggi tocca a:
Angela Longhitano
Aprire gli occhi in una fredda giornata
e vedere la nebbia oscurare il sole
Nato da poco nella volta stellata,
che brilla lo stesso, perché vuole
Gli animi riscaldare e dare 'l bongiorno
alla natura coi suoi fiori più belli,
E alla vita, che le vive attorno,
degli animali marini e degli uccelli.
La luna sempre così pura e bianca
saluta le proprie amiche stelle,
Assonnate anch'esse, e stanca
riposa aspettando notti novelle.
L'onde marine s'acchetano sulla riva
risvegliando 'l silenzio addirittura,
Odore di mare volteggia e m'arriva
come paresse un dono della natura.
Nella mia stanza regna una strana pace
che gusta un po' di solitudine amara,
Già dentro la sento e un po' mi piace
ma non vorrei che poi diventasse cara.
Ho una non so quale vaga sensazione,
che manchi ancora un certo qualcosa
In questo paesaggio, un emozione
forse, o una presenza affettuosa.
Ti vorrei solamente accanto a me adesso,
perché mi sento niente in confronto
Al mondo, ma ciò non mi sarà concesso
perché del mio amor non hai ancora tenuto conto.
Non è più tempo questo di sognare,
la notte ormai è già bella passata
Ora devo solo incominciarmi a preparare
ad affrontare una normalissima giornata.